Un mare agitato, un vento impetuoso, un terremoto o un incendio.
Sono molto forti le immagini usate dalla Parola questa domenica, ma
purtroppo anche usuali. Chi non si è mai trovato in un disagio
simile?
A volte ci sembra di essere proprio su una fragile barca in mezzo alle
onde delle difficoltà; malediciamo il vento contrario, perché, come
dice la saggezza popolare, “le disgrazie non vengono mai da sole”.
Gli effetti sono spesso amplificati dalla paura, il timore per situazioni
che nel 90% dei casi non avverranno. Eppure, siamo così.
Semplicemente, umani.
“Coraggio, ci sono io!” ci ripete Gesù, come fece con gli Apostoli sul
lago di Tiberiade. Con lui, sulla barca della nostra vita, il vento
cessa, le paure si dissolvono, la salvezza si può vedere. Certo, è
questione di fiducia. I tempi non sono immediati. Le situazioni a
volte sono molto ingarbugliate, ma con calma e pazienza, il percorso
condurrà sicuramente alla riva, preparata da Dio da sempre per la
sua umanità.
Quando vediamo la politica che non trova soluzioni, il sistema
economico che non riesce a riprendersi, la Chiesa che naviga tra veri
o presunti scandali, non perdiamo la fiducia. Quando chi ci è a fianco
perde il lavoro, non riesce più a rivitalizzare i rapporti, si perde
nell’assenza di stimoli e di motivazioni alla vita, non scoraggiamoci.
Dio è presente accanto a noi e ci conduce comunque nella quiete del
porto. Dio continua a suggerire, come brezza leggera, vie d’uscita e
soluzioni. In questi giorni guardiamo a Maria, al travaglio della sua
vita che ha però partorito la meta più bella, l’Assunzione in Cielo.
Sentiamola vicina, come Madre consegnataci direttamente da Gesù